INAUGURAZIONE DEL RISTORANTE FORMATIVO SOLIDALE!

Giornata importante per Fomal a San Giovanni in Persiceto: il 26 novembre 2018 è stato inaugurato il RISTORANTE FORMATIVO SOLIDALE. Ospiti dell’evento, organizzato dai docenti di Fomal e dagli allievi sono stati tra gli altri: l’Arcivescovo di Bologna Mons. Matteo Zuppi, il Sindaco di San Giovanni in Persiceto Lorenzo Pellegatti, il responsabile della Caritas Andrea Brandolini, la Presidente di Fomal Beatrice Draghetti.

Nell’ambito delle attività nel settore della ristorazione è stato avviato il Ristorante formativo solidale, progetto che mira a fare sintesi tra le finalità principali del nostro ente: il miglioramento continuo dei percorsi formativi offerti ai giovani, la crescita degli allievi sul piano personale e delle competenze, la responsabilizzazione sociale dei ragazzi.
Nel ristorante, oltre a gustare buoni piatti, si partecipa ad un innovativo progetto formativo e sociale, che offre ai nostri allievi l’opportunità di mettere in pratica le competenze acquisite durante i corsi di formazione. Gli allievi, infatti, “imparano lavorando”, occupandosi direttamente dei diversi processi lavorativi, in cucina e in sala, servendo clienti veri e quindi confrontandosi con gli standard di mercato, pur essendo ancora in formazione e supportati da formatori.
Il compito dei ragazzi è soddisfare i clienti, per questo il giudizio glielo danno loro!
In accordo con la Caritas parrocchiale, almeno una volta al mese famiglie in difficoltà, individuate appunto dai responsabili della Caritas, saranno invitate come ospiti al ristorante, con menu preparato dagli allievi. Non è una mensa, ma un vero e proprio ristorante in cui i camerieri (sempre gli allievi) passeranno ai tavoli per prendere le ordinazioni, come avviene in un ristorante vero e proprio. Non ci saranno solo persone “bisognose”, perché anche in un contesto simile possa arricchirsi la socialità e la reciproca accoglienza e gli allievi sperimentino concrete possibilità di servizio e di apertura sociale.
In questo contesto, infatti, i ragazzi avranno la possibilità di mettere in pratica le competenze acquisite, non più simulando, ma in rapporto a veri clienti.

Il progetto è stato ideato da Monica Aldegheri, coordinatrice a San Giovanni in Persiceto, con il supporto della dirigenza, pensando che sarebbe stato bello vivere un’esperienza formativa in un contesto reale, con ospiti veri, e che tale esperienza avesse anche un risvolto sociale, di questi tempi assolutamente necessario.

Dall’idea iniziale è nato poi il contatto con Andrea Brandolini, responsabile della Caritas che immediatamente ha aderito al progetto. Importante anche la fiducia offerta da Emilbanca che ha fornito un contributo alla realizzazione.

Caratteristiche:

  • 30/35 ospiti-clienti
  • 1 volta al mese, da settembre a maggio e con pausa estiva
  • parteciperanno classi  sia di secondo che di terzo anno corso OPERATORE DELLA RISTORAZIONE
  • Coordinato da Fomal (Aldegheri) e Caritas (Brandolini)
  • Ad ogni incontro c’è una classe che cucina (menù completo gratuito dall’antipasto al dolce) e una classe che fa servizio di sala
  • Docente di cucina Francesco Marcone
  • Docente di sala Sergio Beato

Di seguito proponiamo l’articolo pubblicato sull’edizione bolognese di Avvenire e il servizio del TG 12 Porte (dal minuto 16.00), con interventi di Beatrice Draghetti (Presidente Fomal), Diego Bertocchi (Direttore generale), Antonella Migliorini (Direttrice attività formativa), Suor Marina Bovina, Monica Aldegheri (coordinatrice).

 

ARTICOLO DI AVVENIRE

Fomal apre un «ristorante formativo» Nel piatto professionalità e solidarietà 

È un nuovo traguardo quello raggiunto dalla Fondazione opera Madonna del lavoro (Fomal) lo scorso lunedì, quando la sede di San Giovanni in Persiceto ha inaugurato il suo ristorante formativo. Si tratta di una struttura nella quale diversi giovani con difficoltà scolastiche di varia natura già operavano attivamente all’interno del loro percorso scolastico, volto al loro inserimento nel mondo del lavoro. Grazie alla collaborazione con la Caritas persicetana i ragazzi sperimenteranno le difficoltà e le soddisfazioni della gestione di un autentico ristorante con dei veri clienti. «Mensilmente la Caritas di San Giovanni individua per noi alcune persone in situazione di particolari fatiche economiche e sociali – spiega la presidente del Fomal, Beatrice Draghetti – e le accompagna qui. Così diventano nostri amici, oltre che nostri ospiti. Si mettono a tavola e vengono serviti dai nostri ragazzi, rigorosamente in divisa, con le modalità la correttezza la professionalità con cui si servono clienti in un ristorante tradizionale».

Una sinergia che si fa segno di integrazione, di calore familiare, mentre al contempo contribuisce alla formazione dei ragazzi del Fomal. «Ovviamentre fra le persone che assistiamo e che coinvolgiamo nel progetto che ci vede uniti all’Opera Madonna del lavoro – racconta il referente della Caritas persicetana, Andrea Brandolini – ve ne sono alcune che conosciamo da anni, altre appena arrivate.

Tante sono straniere, molte altre italiane. Con questo ed altri progetti, cerchiamo soprattutto di creare un rapporto che porti alla conoscenza reciproca, perchè è solo da essa – conclude – possiamo mettere da parte disagi e solitudini». L’opera religiosa nacque all’inizio degli anni ‘50 grazie all’intuizione di suor Nazarena Vecchi. Una sua stretta collaboratrice, suor Marina Bovina, era presente lunedì scorso all’inaugurazione. «Credo che il messaggio mai interrotto – ha detto suor Marina – sia quello alla formazione al lavoro dei giovani, con lo scopo cristiano di far proprio il messaggio che Gesù che, a sua volta, era anche un lavoratore proprio come il papà san Giuseppe».

Finanziato da un fondo sociale europeo e della Regione Emilia Romagna, Fomal «permette ai ragazzi di assolvere l’obbligo di istruzione e il diritto dovere alla formazione – ha detto il direttore dell’ente, Diego Bertocchi – . Da noi arrivano molti ragazzi che hanno dei percorsi scolastici difficili o interrotti e, attraverso alcuni percorsi di formazione, riescono a giungere ad una qualifica e a inserirsi al mercato del lavoro». Per farlo risulta dunque necessaria una crescita tanto umana quanto professionale di questi ragazzi. «Le problematiche più grandi sono quelle che riguardano la crescita della persona – spiega Antonella Migliorini, direttore didattico di Fomal –. Su questo puntiamo molto, anche perché sono le aziende stesse a chiederci questo, ovvero persone capaci ed affidabili». Varie le sezioni coinvolte nel progetto, che si rivolge agli studenti frequentanti il secondo e il terzo anno.

«Sono fra i cinquanta e i sessanta gli allievi che partecipano al progetto, suddivisi nel percorso di sala e in quello di ristorazione – spiega Monica Aldegheri, coordinatrice dei corsi di formazione –. Per quanto riguarda gli ospiti, abbiamo circa venti venticinque ospiti che si turneranno a seconda delle decisioni prese dalla Caritas locale». (L.T.)

 

 

 

 

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